Sulla fortezza rocciosa del lago Garda: il monte Castello di Gaino

Una “Strana rupe biancastra”: sono queste le parole che si leggono nella Guida alpina della Provincia di Brescia, edita nel 1889, per definire il monte Castello di Gaino, un’isolata cima calcarea dall’aspetto slanciato, che sorge alla base del ben più alto monte Pizzocolo, dominando al contempo il tratto di lago che va da Toscolano a Bogliaco.

Il percorso più semplice per salirvi prende avvio da Navazzo e pur non presentando particolari difficoltà l’ascensione é comunque da riservare agli escursionisti un poco più esperti, visto che vi sono brevi tratti esposti, assistiti da cavetto metallico.
Dalla vetta, nonostante sia alta solamente 870 m, l’amplissimo panorama vi ripagherà della fatica e vi regalerà il gusto della conquista di una cima impegnativa, firmando magari il libro di vetta.
Al tempo stesso avrete modo di fare una camminata nella storia: sulle falde del monte si potranno osservare alcune fortificazioni risalenti alla prima guerra mondiale, mentre sull’area sommitale alcuni ritrovamenti archeologici risalenti al VI sec. d.C. testimoniano la presenza di una fortificazione (da qui il nome di Castello?). Più recenti scavi hanno addirittura accertato una frequentazione già nel neolitico.

La Scheda
Partenza: Navazzo (487 m) Coord. 45.682613, 10.635195
Arrivo: monte Castello di Gaino (870 m)
Dislivello complessivo: 383 m
Tempi di percorrenza: 1 ora e 20 minuti la salita, 1 ora e 5 minuti la discesa
Difficoltà: E (escursionistica) fino alla sella che adduce alla cima, poi EE (escursionistica per esperti) a causa di brevi tratti esposti assistiti da cavetto metallico
il percorso si sviluppa su stradine e sentieri (nell’ultimo tratto un po’ impervi)
Periodo consigliato: tutto l’anno, salvo le ore più calde in estate o eventuali condizioni di scivolosità, come ghiaccio, neve o comunque bagnato
Distanza da Brescia: 61 km

Accesso:
Raggiunto Gargnano, sul lago di Garda, si lascia la Ss45bis per seguire a sinistra la strada per la Valvestino (Sp9). Dopo 7 km raggiungiamo Navazzo: giunti alle prime case di tale località svoltiamo a sinistra su via Sostaga arrivando in breve nei pressi della Chiesa, dove troviamo parcheggio accanto al campo sportivo (Vedi su Google Maps).

Descrizione:
Saliamo alla chiesa di S.Maria Assunta, consacrata nel 1667, e ci incamminiamo sulla sterrata che sale alle spalle del campo da calcio raggiungendo in breve il crinale. Rapidamente arriviamo ad un’abitazione dove la strada termina e proseguiamo sul sentiero che si stacca alla sinistra, con bella vista sul monte Castello proprio innanzi a noi e al roccioso versante nord del monte Pizzocolo, la più alta cima del basso Garda.
Poco dopo scendiamo ad incrociare una strada sterrata, che attraversiamo per proseguire dritto dall’altro lato su un’altra stradina. Pochi metri e teniamo la sinistra al bivio successivo, come ben indicato da un grande cartello, e proseguendo oltrepassiamo la Villa Lena.

lungo il percorso di salita

Sempre dritto sulla stradina principale (nel dubbio ad ogni bivio sono presenti i segnavia biancorossi ad indicarci la giusta direzione) quando la stessa inizia a scendere leggermente dal versante della valle del Toscolano, pochi metri dopo troviamo un sentiero alla nostra sinistra, ben indicato da uno spartano cartello e da indicazioni su una pietra. Lo seguiamo.
Saliamo ora in maniera più decisa, transitando in seguito nei pressi di un camminamento con feritoie risalente al primo conflitto mondiale, ben visibile a lato del sentiero.

la postazione risalente al primo conflitto mondiale

Rapidamente risaliamo nel bosco aggirando lungamente sulla destra la prima sommità calcarea.
Tornati su un piccolo poggio sul crinale, dove convergono anche altri due sentieri – dal lago sale il sentiero diretto da Gaino mente verso nord una traccia raggiunge un pulpito panoramico – proseguiamo a destra, poco sopra al sentiero da cui eravamo arrivati, direzione indicata anche da un rudimentale cartello in legno.
Da qui si prosegue ora sul ripido sentiero, sempre dal versante della valle del Toscolano, a tratti esposto ed assistito da un cavetto metallico: prestate attenzione!
Rapidamente si guadagna la cresta (ricordatevi questo punto per la successiva discesa) e l’ormai vicinissima vetta sormontata da una grande croce.
Immenso il panorama che si può osservare: dalla vicina parete nord del Pizzocolo, al basso Garda, dove ben distinguibile é la penisola di Sirmione, al dirimpettaio monte Baldo, nella sponda veronese, al vicino monte Comer che a nord domina il paesaggio, e alle innumerevoli vette più lontane nelle giornate più limpide.

in vetta

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