Cosa vi viene in mente se vi dico “passo della Cisa”?
I più penseranno al valico stradale che unisce la pianura padana con la Toscana, l’antico monte Bardone percorso da secoli dai pellegrini che lungo la via Francigena si recavano a Roma.
Oggi però non vi parlerò di quella “Cisa” ma di un passo che si apre fra le cime del monte Inferni e della corna Caspai, sulle alture di Lodrino, nel bresciano.
La sentieristica locale, oggetto di recente valorizzazione e sistemazione, oggi ci permette di raggiungere tale passo con una piacevole e soleggiata camminata, adatta soprattutto nelle mezze stagioni.
Una volta lassù, se poi non sarete ancora paghi della vostra escursione (e naturalmente se ve la sentirete trattandosi di un percorso attrezzato per i più esperti) vi propongo anche di salire sulla vetta del monte Inferni lungo il recente “Sentiero attrezzato delle creste” inaugurato nel corso del 2017.
La Scheda
Partenza: Lodrino, via Genzianella (868 m)
Arrivo: Passo della Cisa (1.170 m) – Monte Inferni (1.368 m)
Dislivello: 302 m fino al passo – 500 m se si sale in vetta
Tempi di percorrenza
Salita: 45 minuti la salita al passo della Cisa – altri 30 minuti per arrivare anche in vetta del monte Inferni
Discesa: 30 minuti la discesa dal passo all’automobile
Se siete saliti in vetta serve 1 ora per rientrare seguendo il medesimo percorso di salita – in alternativa 1 ora e 45 minuti in caso di giro ad anello
Difficoltà:
E (Escursionistica) fino al passo della Cisa
EEA (Escursionistica per esperti con attrezzatura) la prosecuzione fino alla vetta del monte Inferni
Il percorso si svolge su stradine sterrate, ripidi sentieri e su roccette ed erba
Prestare attenzione, su tutto il percorso, in caso di bagnato o condizioni di scivolosità
Periodo dell’anno:
dalla primavera all’autunno
Distanza da Brescia: 33 km
Avvicinamento
Arrivati nell’abitato di Lodrino, raggiungibile risalendo dapprima da Brescia la valle Trompia deviando poi a destra all’altezza di Brozzo di Marcheno, si seguono le indicazioni per la località “Pineta”.
Giunti al bar-trattoria Genzianella, anziché salire a destra verso l’area parcheggio scendiamo a sinistra lungo via Genzianella che poco dopo riprende a salire raggiungendo un ampio tornante, dove parcheggiamo infine l’automobile negli slarghi accanto alla strada.
A piedi
Dal tornante si staccano due stradine: quella più a sinistra procede con indicazione “sentiero dei Segaboi” e sarà la nostra via di ritorno qualora decidessimo di fare il percorso ad anello. Noi intanto imbocchiamo quella a destra che sale verso il passo (un cartello ci indica la giusta direzione).
Avanziamo verso ovest su tale stradina, in leggera salita, che diviene ben presto sterrata e raggiunge infine un’abitazione bianca dove la strada ha termine (fin qui circa 5 minuti dall’automobile).
A monte della casa si staccano due sentieri: quello di destra, il “Sentiero degli alpini”, torna nei pressi della trattoria. Noi prendiamo invece quello che si alza centralmente (cartello su una pietra) fra le rocce e il boschetto di latifoglie.
Ci si alza procedendo sulle pendici della rocciosa Corna di Caspai, a sua volta percorsa dalla difficile ferrata Caspai. Alcune deviazioni si staccano ai lati del sentiero: in caso di dubbio é sufficiente osservare i segnavia biancoverdi, ovunque presenti, per non smarrire la giusta direzione.
Oltrepassato un curioso “riparo sottoroccia” pian piano si esce dalla vegetazione, risalendo fra arbusti e canaloni con bella vista sui monti che fanno da spartiacque con la Valgobbia, e dopo circa 45 minuti dalla partenza ci ritroviamo al passo della Cisa, dove veniamo accolti da una nicchia in cui è presente una Madonnina e dalle immancabili paline della sentieristica.
Già questa può considerarsi una buona meta per una tranquilla camminata. Se non altro potremo sempre raccontare di esser stati sul passo della Cisa… a piedi!
Se invece abbiamo voglia di proseguire e di camminare ancora un po’, possiamo avventurarci lungo il sentiero attrezzato, che si alza fra guglie e canaloni un poco esposti, fino a raggiungere la selvaggia vetta del monte Inferni.
Ci incamminiamo quindi seguendo verso sinistra, in salita, il sentiero lasciando invece a destra il sentiero che sale verso la Corna di Caspai.
Aggiriamo dapprima uno spuntone roccioso poi proseguiamo sul fianco meridionale in un tratto attrezzato con un paio di catene (utili in particolare se c’è umido).
Raggiunta una selletta ci spostiamo sull’ombroso lato settentrionale del monte scendendo dapprima di pochi metri per poi risalire dall’altro lato, con un impervio sentiero provvisto di utili catene che in un attimo ci fa ritrovare in cresta.
Risalito un altro saltino roccioso, attrezzato con catena, arriviamo poi nei pressi dell’anticima, da cui poi si scende ad una successiva selletta (altri tratti di catene di sicurezza).
Un breve tratto ancora nel boscoso versante nord, con bella vista su tutta la catena di monti dell’alta Valtrompia, cui segue un ultimo strappo, anch’esso assistito dalle immancabili catene, e guadagniamo infine la sommità da cui, volgendo per pochi metri alla nostra sinistra, arriviamo in vetta al monte Inferni (1.368 m – fin qui 30 minuti dal passo).
Una sosta è ora meritata, con bella la vista sulla vicina Corna di Caspai e sull’abitato di Lodrino, ma anche sul monte Guglielmo e su tutta la bassa Valtrompia.
Per il ritorno possiamo ripercorrere il sentiero di salita (soluzione più veloce, in circa 1 ora) oppure percorrere un piacevole, e a suo modo avventuroso, giro ad anello.
Per far ciò ci abbassiamo leggermente verso ovest in direzione della loc.Cogozzo, prima di risalire un’ultima volta verso un avamposto erboso, assai panoramico.
Si rimane sempre in cresta, fra gli arbusti, scendendo in seguito nei pressi di una postazione da caccia (attenzione quindi nella stagione venatoria). Pochi minuti dopo, si lascia il crinale ripiegando prima a destra e poi, aggirato un costone erboso, alla nostra sinistra seguendo alcuni paletti infissi nel terreno.
Un’altra manciata di minuti ed eccoci ad un bivio segnalato (fin qui altri 45 minuti dalla cima). Noi prendiamo a sinistra un sentiero a mezzacosta che diagonalmente traversa gli erbosi versanti meridionali (da percorrere con molta attenzione in caso di bagnato o comunque in condizioni di scivolosità) del monte Inferni prima e della corna di Caspai poi.
Più avanti scopriamo anche una piccola grotta che si apre accanto al sentiero, la Grotta dei Porèhs, poi ci ritroviamo su una stradina in loc. Pases da cui volgendo a sinistra e, al bivio successivo ancora a sinistra, dopo una breve salita ci ritroviamo infine al tornante da cui eravamo partiti (1 ora e 45 minuti dalla cima).