Fra la Valtrompia e la Valsabbia si dispiega una piccola catena montuosa comprendente una serie di cime che verso meridione hanno un aspetto severo e roccioso, non a caso da taluni definito come le “piccole dolomiti bresciane”.
Si va dal monte Inferni (1.368 m), alla Corna di Caspai (1.391 m), che caratterizza il panorama di Lodrino con la sua grande parete rocciosa alle spalle del paese, dal monte Palo (1.461 m), la più alta della piccola catena montuosa, alla cresta di Savallo, culminante con la Corna di Savallo (1.436 m), già nel versante Valsabbino.
Sulla Corna di Caspai e sulla Corna di Savallo sono fra l’altro state realizzate negli ultimi anni due difficili vie ferrate che fanno della zona un comprensorio escursionistico di tutto interesse.
Con questa camminata saliremo da Lodrino fino all’accogliente rifugio Nasego che sorge sul soleggiato fianco meridionale della Corna di Savallo.
Solitamente aperto da volontari la domenica e i festivi durante tutto l’arco dell’anno, venne costruito nel 1994 dai volontari del locale gruppo «Amici della montagna».
Dal panoramico rifugio, nelle giornate limpide lo sguardo si spinge non solo alle vicine cime triumpline e valsabbine, ma raggiunge anche il lago di Garda e le vette veronesi dall’altro lato del Benaco.
La Scheda
Partenza: pineta di Lodrino (857 m) – Coord. 45.721853, 10.283642
Arrivo: rifugio Nasego (1.270 m) – Corna di Savallo (1.436 m)
Dislivello complessivo: 413 m fino al Rifugio – 579 m per la vetta
Tempi di percorrenza: 1 ora e 20 minuti per la salita; 50 minuti per la discesa
Difficoltà: E (escursionistica) – il percorso si sviluppa su sentiero, a tratti dal fondo un po’ friabile
Periodo consigliato: tutto l’anno fuorché le ore più calde in estate e nevicate/ghiacciate invernali
Distanza da Brescia: 33 km
Accesso:
Arrivati nell’abitato di Lodrino, raggiungibile dalla Valtrompia deviando all’altezza di Brozzo di Marcheno o dalla Valsabbia deviando all’altezza di Nozza di Vestone, si seguono le indicazioni per la località
“Pineta”.
Giunti al bar-trattoria Genzianella si prosegue in auto sulla destra lungo via Capriolo, ancora per qualche centinaio di metri, fino ad uno spiazzo dov’è possibile lasciare i propri mezzi.
Descrizione:
La nostra camminata prende avvio seguendo la sterrata che si stacca ad est e che sale dolcemente, con alcuni tornanti, fino alla piccola area picnic.
Qui, come ben indicato dagli appositi cartelli, imbocchiamo a sinistra un sentiero tenendo poi la destra, poco dopo, quando lo stesso sentiero si biforca.
Ne segue un lungo tratto a mezza costa, sempre verso oriente, che pian piano ci fa allontanare da Lodrino. Arrivati in un vallone si inizia a salire in modo più deciso verso sinistra, sempre su un ampio sentiero ghiaioso, attraversando poco dopo un secondo vallone, la c.d. val Gavregna.
Rapidamente, fra singolari guglie calcaree con un panorama che va via via ampliandosi intorno a noi, arriviamo a un bivio segnalato dove ci si presentano due possibilità: verso destra sul sentiero indicato in violetto proseguiamo a mezzacosta, attraversando un vallone e in seguito, tenendo la sinistra a un bivio, saliamo più direttamente al Rifugio. A sinistra invece saliamo in modo deciso fino a rimontare la dorsale. Qui passiamo sotto un traliccio e raggiungiamo una conca prativa pianeggiante, la c.d. “sella di Nasego”, con l’omonima cascina che nel lontano 1944 fu teatro di uno degli episodi più tragici della nostra resistenza.
Attraversata la conca verso est si trova la palina segnaletica dove basta abbassare lo sguardo per trovare l’ormai vicinissimo Rifugio.
In entrambi i casi dal bivio anzidetto ci devono circa 25-30 minuti per arrivare alla meta, con un dislivello pressoché identico. Magari una buona idea potrebbe essere quella di fare un piccolo anello, salendo dapprima a sinistra e tornando poi con il percorso a mezzacosta, che si imbocca proprio all’ingresso ovest del rifugio e prosegue sui fianchi della montagna in direzione di Lodrino, transitando ben presto sotto un traliccio.
Dal Rifugio, chi non fosse ancora stanco può raggiungere anche una delle due vicine cime: la Corna di Savallo (1.436 m), alle spalle dello stesso rifugio, e il monte Palo (1.461 m), la vetta più alta della zona.
Per conquistarle é sufficiente ritornare alla conca prativa di Nasego, sopra ricordata, e proseguire verso est, quindi alla destra salendo dal rifugio, per raggiungere la corna di Savallo (20 minuti dal rifugio) oppure verso ovest, a sinistra, per la vetta del monte Palo (40 minuti dal rifugio), sormontata da grande croce.